Educare alla cura dell'ambiente: due giornate di sperimentazione del kit metodologico BEAT

L’esperienza formativa si è svolta presso l’Ostello del Monte Barro (LC) e ha coinvolto 26 docenti provenienti dalla scuola dell’infanzia, dalla scuola primaria e dalle scuole secondarie di primo e secondo grado

Nell’ambito delle azioni promosse da NBFC (National Biodiversity Future Centre), il gruppo di ricerca BEAT (Biodiversity Education and Awareness Team) ha proposto, nella giornata di mercoledì 3 settembre dalle ore 14.00 alle 17.00, un incontro formativo volto alla presentazione e alla sperimentazione collettiva del kit metodologico progettato dal gruppo.

L’iniziativa si è svolta presso l’Ostello di Monte Barro (LC) e ha coinvolto 26 docenti provenienti dalla scuola dell’infanzia, dalla scuola primaria e dalle scuole secondarie di primo e secondo grado. Nello specifico, le scuole sono parte della Rete di scuole per l’educazione ambientale della provincia di Lecco con Liceo Statale “M.G. Agnesi” di Merate come scuola capofila.

L’esperienza formativa si è articolata in più fasi. In un primo momento sono stati condivisi contenuti teorici e riferimenti scientifici utili a contestualizzare la proposta, con particolare attenzione alla letteratura sull’educazione per la biodiversità e alla significatività dei processi di documentazione, rilevanti tanto per persone adulte quanto per bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Successivamente è stato presentato il kit metodologico, evidenziandone le peculiarità, le potenzialità combinatorie e i passaggi esperienziali che esso consente di attraversare, in relazione all’esplorazione di luoghi e contesti all’aperto eterogenei.

Il gruppo è stato quindi invitato a sperimentare direttamente il kit, attraverso la partecipazione ad attivazioni sia individuali che di gruppo, supportate da strumenti come lenti di ingrandimento, microscopi, strumenti di misurazione, materiali per la raccolta, ecc. Alla fine o nel corso dell’esperienza, ciascuna e ciascun partecipante è stato invitato a documentate osservazioni, domande, prime scoperte e ipotesi su taccuini personali, sfruttando diversi strumenti grafici.

La restituzione finale ha previsto un momento dialogico di condivisione, durante il quale ogni partecipante ha potuto esprimere pensieri, ipotesi e domande emerse dall’esperienza. In questo modo, lo scambio conclusivo si è configurato come una vera e propria occasione di co-costruzione di conoscenze ed esempio concreto di comunità di apprendimento in azione.