Proiezione docufilm "Uomini come tanti - Una lettura pedagogica della violenza maschile"

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Presente la regista Mariagrazia Contini, che con il suo film ha voluto dare voce a una ‘narratività della violenza’ attraverso i racconti di alcuni ‘uomini come tanti’

 

Lunedì 18 novembre 2024, 9.30 - 12.30
Auditorium G. Martinotti, Edificio U12 - Via Vizzola 5, Milano

Per partecipare è richiesta la prenotazione (LINK)


Abbiamo il piacere di invitarvi all’evento di presentazione del DocuFilm UOMINI COME TANTI - Una lettura pedagogica della violenza maschile di Mariagrazia Contini (Italia, 2022 - Produzione IBC Movie s.r.l.).

Protagonisti del documentario sono tre uomini di età e condizioni diverse che si raccontano, non tramite interviste, ma interagendo con persone per loro significative, nel tentativo di far comprendere – e comprendere a loro volta – la genealogia delle loro storie di violenza.
Il film vuole dare voce a una ‘narratività della violenza’ attraverso i racconti di alcuni ‘uomini come tanti’, che l’hanno agita e subita, e procedere verso le radici della violenza maschile indagando momenti emblematici della storia della nostra cultura, rappresentata da un selezionato materiale di repertorio.

Sarà presente la regista Mariagrazia Contini che per l’occasione dialogherà con Maria Grazia Riva (Presidente Osservatorio Pari Opportunità), Lisa Brambilla e Didier Contadini (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”).
Le riflessioni conclusive saranno invece affidate a Monica Guerra e Elisabetta Biffi (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”).

9.30 || Saluti istituzionali

  Giovanna IANNANTUONI, Rettrice Università di Milano-Bicocca
  Marco Emilio ORLANDI, Pro-Rettore Vicario - Università di Milano-Bicocca
  Maria Grazia RIVA, Pro-Rettrice per l'Orientamento, le politiche di genere e le pari opportunità - Università di Milano-Bicocca
  Cristina PALMIERI, Direttrice Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” - Università di Milano-Bicocca

9.50 || Presentazione

  Mariagrazia CONTINI, regista
  Lisa BRAMBILLA e Didier CONTADINI, Docenti - Università di Milano-Bicocca

  Chair - Maria Grazia RIVA  

10.30 || Visione DocuFilm
11.40 || Discussione

  Intervento della regista Mariagrazia CONTINI
  Dibattito

12.30 || Riflessioni conclusive

  Elisabetta BIFFI, Presidente Scienze Pedagogiche
  Monica GUERRA, Presidente Scienze dell'Educazione  
  Università di Milano-Bicocca


Si ricorda che per partecipare è richiesta la prenotazione
Per informazioni: support.disuf@unimib.it 

 

Document

UOMINI COME TANTI - Una lettura pedagogica della violenza maschile
di Maria Grazia Contini (66')
Produzione IBC Movie s.r.l. (Italia/2022)


Uomini come tanti che un’educazione, da sempre e ancora “implicita” nella nostra cultura, contribuisce a rendere in mille modi violenti.
A volte la violenza uccide. E se la vittima, ovviamente, non può parlare, chi ha agito violenza è generalmente incapace di mettere in discorso la sua azione e nessuno glielo chiede o l’aiuta a farlo. Viene dunque a mancare la narratività di un evento che sarà archiviato come efferatezza da raptus, compiuto da un “mostro” destinato a rimanere senza volto e senza storia.
“Sembrava una brava persona”, o “era sempre da solo”, o “da quando aveva perso il lavoro si era incupito”: queste brevi, labili testimonianze di vicini o colleghi di lavoro non possono bastarci per individuare un volto, una storia e così anche noi ci adeguiamo al repertorio – raptus compiuto da un mostro - e liquidiamo l’inquietudine connessa all’incapacità di comprendere e alle domande inespresse.
Altre volte la violenza è talmente “normale”, tutt’uno con le maglie della quotidianità, protetta da muri, privati o pubblici, da risultare invisibile: un macigno che grava sull’esistenza della vittima che è l’unica a percepirlo. Da qui la sua solitudine. E una sofferenza senza speranza.
Di nuovo, raramente si dà narrazione: non da parte di chi agisce la violenza, perché non la considera tale, perché la sua violenza trova infiniti specchi che la riflettono, legittimandola. E non da parte della vittima che all’interno di quel modello è cresciuta, che non ha aspettative di comprensione, che ha introiettato l’immagine di inadeguatezza imposta da chi la tratta con violenza. Dunque, di nuovo silenzio, afasia, assenza di sguardi interessati e impegnati a scrutare in profondità. A tentare di approssimarsi alle radici della violenza.

  • Narratività della violenza: agita e subita da parte degli uomini (dato che è il terreno della maschilità che ci interessa indagare), nel tentativo di comprendere, attraverso i racconti di alcuni uomini come tanti, qualche frammento della sua genealogia individuale e culturale
  • “Verso” le radici della violenza maschile: allargare lo spazio d’analisi sul piano della storia della nostra cultura, approfondire gli interrogativi, individuare i nessi con le narrazioni dei personaggi con l’atteggiamento del ricercatore che non sa quello che troverà, con l’impegno a sfuggire sia il giudizio sia la giustificazione
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