Che cosa può fare l’antropologo/a?
Nella comunicazione interculturale:
In ambito nazionale, responsabile di formazione, progettazione, gestione e consulenza in progetti educativi, d’integrazione sociale e di creazione e divulgazione culturale attraverso media diversi.
Nelle politiche sociali concernenti le migrazioni: Progettazione, gestione e consulenza in progetti di integrazione dei cittadini stranieri, di assistenza ai migranti e di advocacy in situazioni di pubblico impegno (relazione con entità giuridiche e di informazione, presa di parola in contesto pubblico). Revisione di progetti altrui e analisi critica del lavoro d’équipe.
Nelle politiche sociali volte a gruppi specifici in difficoltà: Progettazione, gestione e consulenza critico-culturale nell’identificazione di azioni, approcci e definizione dei gruppi in questione (reinserimento post-carcerario, perdita di alloggio, disabilità, affido ecc.). Advocacy. Analisi critica del lavoro d’équipe.
Nelle politiche sociali di intervento in situazione di catastrofe ed emergenza: Progettazione, gestione e consulenza nell’identificazione di azioni e approcci adatti. Analisi critica del lavoro d’équipe.
In ambito socio-sanitario: Formazione, consulenza e mediazione nelle strutture socio-sanitarie, sia nei progetti di ricerca sia nell’ambito dell’accesso e dell’educazione alla salute. Grazie alla formazione metodologica far emergere i fattori sociali, economici, culturali e di genere che limitano l’accesso alle strutture sanitarie e può individuare i fattori che condizionano l’efficacia delle stesse offrendo strumenti per favorire l’inclusione socio-sanitaria delle fasce più deboli della popolazione. Può inoltre contribuire in modo competente con attività di progettazione e di formazione in ambiti sensibili quali: violenza nei rapporti di intimità e di genere o prevenzione e salute delle nuove generazioni.
Nell’ambito museale, artistico e del patrimonio culturale e ambientale Formazione, consulenza, organizzazione di eventi, conservazione e progettazione in musei, enti, associazioni e privati che si occupano della tutela e promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale e della creazione artistica. L’antropologo/a offre competenze critiche di tipo museologico ed estetico evidenziando il carattere culturalmente sensibile dell’eredità culturale e gli scarti fra usi sociali, cornici normative e sfruttamento commerciale e turistico della cultura.
Nell’ambito imprenditoriale: gestione delle risorse umane, formazione e mediazione in particolare offrendo conoscenze di natura sociale, storica e culturale sulla diversità dei mondi ‘altri’ in cui le imprese operano o intendono operare e il modo migliore per entrare in un’efficace comunicazione con gli interlocutori locali rispettandone prospettiva e sensibilità.
Nell’ambito dell’informazione: l’antropologo/a può svolgere ruolo di giornalista esperto, di consulente e di accompagnamento alle indagini in campi specifici, fornire accesso a corpus di conoscenze per cui è indispensabile una formazione e fungere da mediatore in situazioni di divulgazione.
Nell’ambito della ricerca e della creazione del sapere: in ambito nazionale internazionale in università ed enti di ricerca pubblici o privati l’antropologo/a fa uso delle competenze e conoscenze apprese e delle sue esperienze di ricerca sul campo per elaborare e partecipare in modo autonomo e collaborativo a progetti di ricerca scientifica.